Til Norðurs

Cambiare rotta, scavare le immagini, andare giù, scoprire. Guardare lontano, una linea. Qualcosa sopra, qualcosa sotto. Colori sbiaditi, accesi, nascosti. Una linea. Qualcosa sopra, qualcosa sotto. Noi andiamo. Cambiare rotta, girare, scavare le immagini, ricercare altro, non fermare il cuore, le braccia, le mani, le dita. Che schiacciano. Stop. Che schiaccia. Che delicatamente imprime. Stop. Che cattura quell’attimo che ora già non è più, che non era neanche prima e che solo in quell’istante, in quel preciso istante era. E ora, davanti a me un riquadro della vita in scala. Stampabile, replicabile, analizzabile. Trovare la giusta angolatura, il giusto errore, mostrare l’invisibile. Scavare le immagini, andare giù, scoprire. In apnea. E poi risalire. Respirare.

Tutto inizia da qui, da un respiro, da un desiderio. Da una partenza. Per cercare qualcosa, per andare. In una direzione decisa, in un passo in avanti. Verso Nord. Verso un Nord. Verso il nostro Nord. Verso quel Nord che hai nella testa, e nelle gambe che si muovono con decisione; negli occhi che hanno bisogno di vedere, nelle mani che camminano più veloci dei pensieri.

Il nostro sguardo è dentro questo libro. Il nostro sguardo è questo libro. Prezioso per noi come qualcosa di raro. Qualcosa che custodisci dentro una tasca. Dentro uno zaino. Dentro un ricordo. Che lo prendi con cura e ne senti l’odore. Qualcosa che ogni volta che hai bisogno di respirare, lo puoi aprire e sentire quell’aria fredda che ti avvolge, e il silenzio diviene poetica del viaggio, e i suoni scoperte lungo la strada. Verso Nord.

Verso un Nord. Verso il nostro Nord.

Linda e Andrea