Romina Zanon
disperso e presente
2018 - 2025
IT
Io – in tremiti continui, – io – disperso
e presente
Andrea Zanzotto, nell’incipit della lirica Prima persona (1962), ci consegna un’immagine radicale dell’identità come spazio di vulnerabilità profonda. Qui l’“io” è sismografo dell’anima: si frantuma, si sdoppia, si moltiplica nei suoi tremori, rivelando una condizione esistenziale fatta di fragilità essenziale. Non c'è stabilità né centro: l’identità vibra incessantemente, come una fiamma che resiste nel vento senza mai spegnersi del tutto. La ripetizione del pronome – “io – io” – suona come un tentativo accorato di riaffermazione, un richiamo dal fondo di una coscienza dispersa, che si perde e si ritrova nel caos del sentire. Ma è proprio in questa dispersione che l’io insiste, si fa presenza tremante, sospesa tra i riverberi del passato e gli echi del futuro. Zanzotto ci mostra come l’essere non sia un punto fermo, ma un confine in bilico, un’oscillazione continua tra presenza e dissolvenza. La sua poesia canta l’identità non come certezza, ma come fragile tensione, come soglia percorsa da un tremito – la forma più autentica e radicale del vivere.
BIO
Fotografa, artista visiva e ricercatrice, Romina Zanon ha all’attivo numerose esposizioni in Italia e all'estero: OnArt Gallery (Firenze), Centro Culturale Italiano di Cluj, Dorfkirche (St. Moritz), Galerie90 (Rio Pusteria), Festival Diecixdieci (Gonzaga), Riaperture Festival (Ferrara), ArtEindhoven. La sua pratica fotografica, che combina un approccio documentaristico con narrazioni autoriali, indaga i temi della memoria individuale e collettiva. Nel 2020 ha pubblicato con Mirco Melanco il volume “Il neorealismo di Marcella Pedone” (Casadei Libri) presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e al Milano Book City, e nel 2023 la monografia "Mario Bernardo 'Radiosa Aurora'. Una vita dedicata al cinema e alla fotografia" (Il Poligrafo) presentata presso il Salone Internazionale del Libro di Torino, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Casa del Cinema di Roma e la Casa del Cinema di Venezia. Nel 2024 ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze dei Beni Culturali con un progetto volta alla riscoperta delle documentariste e fotoreporter attive in Italia negli anni del secondo dopoguerra. Tiene regolarmente masterclass e seminari in Italia e all’estero. È docente di Storia e tecnica della Fotografia presso l'Università degli Studi di Udine e collaboratrice alla didattica (Cinema del reale) presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova. Dal 2022 dirige la collana editoriale “Fotogrammi e storia” (Il Poligrafo, Padova).
EN
I – in continuous tremors, – I – dispersed
and present
Andrea Zanzotto, in the opening of the poem Prima persona (1962), offers us a radical image of identity as a space of profound vulnerability. Here, the 'I' is a seismograph of the soul: it shatters, splits, multiplies in its tremors, revealing an existential condition made of essential fragility. There is neither stability nor center: identity vibrates incessantly, like a flame resisting the wind without ever being fully extinguished. The repetition of the pronoun – 'io – io' – resounds as an impassioned attempt at reaffirmation, a call from the depths of a dispersed consciousness, one that loses and rediscovers itself in the chaos of feeling. Yet it is precisely within this dispersion that the 'I' persists, becoming a trembling presence, suspended between the reverberations of the past and the echoes of the future. Zanzotto shows us that being is not a fixed point, but a precarious threshold, a continuous oscillation between presence and dissolution. His poetry sings of identity not as certainty, but as fragile tension, as a threshold crossed by a tremor—the most authentic and radical form of living.
BIO
Photographer, visual artist, and researcher, Romina Zanon has exhibited widely in Italy and abroad, including OnArt Gallery (Florence), Centro Culturale Italiano di Cluj, Dorfkirche (St. Moritz), Galerie90 (Rio Pusteria), Festival Diecixdieci (Gonzaga), Riaperture Festival (Ferrara), and ArtEindhoven. Her photographic practice, which combines a documentary approach with authorial narratives, investigates themes of individual and collective memory. In 2020, together with Mirco Melanco, she published Il neorealismo di Marcella Pedone (Casadei Libri), presented at the Venice International Film Festival and at Milano Book City, and in 2023 the monograph Mario Bernardo “Radiosa Aurora”. Una vita dedicata al cinema e alla fotografia (Il Poligrafo), presented at the Turin International Book Fair, the Venice International Film Festival, Casa del Cinema in Rome, and Casa del Cinema in Venice. In 2024, she earned a PhD in Cultural Heritage Studies with a research project dedicated to rediscovering female documentary filmmakers and photojournalists active in Italy in the post–World War II years. She regularly holds masterclasses and seminars in Italy and abroad. She teaches History and Technique of Photography at the University of Udine and collaborates in teaching (Cinema of the Real) at the Department of Cultural Heritage of the University of Padua. Since 2022, she has been directing the editorial series Fotogrammi e storia (Il Poligrafo, Padua).