Pola Rader
Monotown
Monotown is a visual tribute to human lives in environmental disaster zones, which have a very strong impact on climate change. By portraying my niece, who grew up in Nickel Monotown in Russia's far north, I hope to strike a balance between the effects of environmental disaster and the young generation's longing for more sustainable perspectives for future industrial development. Monotowns are small localities that are scattered like invisible grains all over Russia. They currently include 317 places in Russia, about every third town in the country. A monotown (from Russian "monogorod") is a town whose economy is dominated by a single industry or company. Since the collapse of the Soviet Union, many Russian monotowns have been experiencing decline. Cites designed for industry turned out to be unsuitable for human life, with monotonous buildings and traces of local environmental disasters and crises.
The aim of this series is to create kind of «collective portrait” of a young generation that is unwilling to continue the path set by the state in pursuit of quick industrial success.
Monotown
Monotown è un tributo visivo alle vite umane nelle zone disastrate ambientali, che hanno avuto un forte impatto sui cambiamenti climatici. Ritraendo mia nipote, cresciuta a Nickel Monotown nell'estremo nord della Russia, spero di trovare un equilibrio tra gli effetti del disastro ambientale e il desiderio della giovane generazione di prospettive più sostenibili per il futuro sviluppo industriale. Le“monocittà” sono piccole località sparse come grani invisibili in tutta la Russia. Attualmente includono 317 località in Russia, ovvero circa ogni terza città del paese. Una monocittà (dal russo "monogorod") è una città la cui economia è dominata da un'unica industria o azienda. Dal crollo dell'Unione Sovietica, molte monocittà russe hanno subito un declino. Le città progettate per l'industria si sono rivelate inadatte alla vita umana, con edifici monotoni e tracce di disastri e crisi ambientali locali.
Lo scopo di questa serie è quello di creare una sorta di «ritratto collettivo» di una giovane generazione riluttante a proseguire il percorso tracciato dallo Stato alla ricerca di un rapido successo industriale.