Éis Pegàs

‘’Éis Pegàs’’, è la locuzione greca e il significato etimologico attribuito originariamente al sito e che tradotto assume il significato di "verso le sorgenti".

Questo testo introduce un lavoro che nasce adottando il punto di vista del ‘’flaneur’’ nell’atto di percorrere una terra fatta di pietra antica, primitiva. Situato su una parte dell’Area Archeologica Cava Ispica, il territorio si snoda in un percorso lungo 13 km, fatto di ampie e suggestive gole strapiombanti.

Visitato dai più grandi viaggiatori europei, alla ricerca di antichità, riti e sacralità dell’isola, rappresenta uno dei maggiori insediamenti rupestri della Sicilia e ancora oggi affascina e attira l’occhio curioso del viandante sulle orme di un mistero, che si disvela e si conserva obbedendo ai cicli di una natura tra luce e ombre.

La lettura del racconto Il Pont d’Arc, nel romanzo di John Berger, Qui, dove ci incontriamo, ha reso “fisico” questo immaginario visivo fotografato che mostra un “altrove periferico”.

L’altrove non è solo un luogo fisico, una condizione periferica del pensiero, del tempo e dello spazio, ma stabilisce una relazione con il qui, il momento presente, con il “centro”.

Il sito archeologico resta un altrove mitico sostenuto da una struttura antropologica profonda, che affonda le sue radici nella condizione umana primordiale, nonostante, la campagna intorno inizia a subire gli effetti di una urbanizzazione.


La pittura dei Cro-Magnon non rispettava i confini. Scorre dove deve scorrere, si deposita, sommerge immagini preesistenti…In quale tipo di spazio immaginario abitavano i Cro-Magnon? Per i nomadi le nozioni di passato e futuro sono subordinate all’esperienza dell’altrove. Ciò che è scomparso, o è atteso, si nasconde altrove, in un altro luogo. Queste pitture rupestri furono realizzate sul posto, perché potessero esistere nell’oscurità. Furono nascoste nel buio perché ciò che esse incarnano sopravvivesse a tutto ciò che è visibile.

Le loro pitture somigliano a una mappa, dice Anne.

Di che cosa?

Di ospiti al buio.

Che si trovano dove?

Qui, venuti da altrove…”

Giusi Bonomo

Sono nata a Modica, città in cui vivo e lavoro.

Dopo gli studi di giurisprudenza e il lavoro legale, mi dedico alla fotografia e al teatro, partecipando a vari corsi, seminari e laboratori concettuali. Nel 2015, come membro di un collettivo di fotografia e arte contemporanea, collaboro alla realizzazione del video “Si bruciano il polpaccio”  presentato presso la John Cabot University di Roma, partecipando alla mostra fotografica presso il Fiorentini Art Studio di Roma. Il video, verrà selezionato nel giugno 2015, per il Trame. 5, Festival dei libri sulle mafie, diretto dal giornalista e scrittore Gaetano Savatteri. 

Nel 2015 collaboro alla redazione di articoli per la rivista on line “La Pagina”, mentre nel 2017, partecipo alla realizzazione di “Fotografica-mente”, percorso di foto counselling presso il Consultorio di Ragusa. Nel mese di Aprile 2017, vengo invitata alla mostra collettiva di arte contemporanea “Sensorium” in collaborazione con il MACT & CACT Arte Contemporanea Ticino, presso la Galleria civica di Floridia (SR).

Nel mese di Agosto 2017, partecipo con due lavori, al contest fotografico “1801 Passaggi” un paese italiano 2017, a cura del MAVI Museo Antropologico Visivo Irpino e dell’associazione LaPilart, finalizzato alla creazione di un archivio. Entrambi i miei lavori, vengono acquisiti ed entrano a far parte dell’archivio del museo. Una opera fotografica è seconda classificata.

Nel mese di ottobre 2017, vengo invitata alla mostra collettiva di fotografia VIRIDI presso il Museo del Fiore di Sanremo, curata da Laura Manione; nel novembre 2017, partecipo con un’opera fotografica alla mostra collettiva di fotografia Letterature urbane 2.0 presso Arca San Marco di Vercelli. 

Nel mese di giugno 2018, un mio lavoro dal titolo “Insoliti urbani” viene selezionato e pubblicato su Clic.hè, web magazine di fotografia e realtà visuale.

Un lavoro fotografico dal titolo “Persona” sull’ Identità nel contemporaneo, viene esposto nell’ambito del Sifest off 2018, a settembre 2018 a Savignano sul Rubicone.

Marzo 2019: il lavoro fotografico Istanbul viene esposto a Vercelli nell’ambito del Festival di fotografia “Letterature Urbane 5.0”, con il patrocinio dell’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro; 

Marzo-Aprile 2019: alcuni lavori fotografici vengono selezionati per la promozione e la brochure dell’evento PAROLES D’HISTOIRES, Festival su cinema, spettacolo e documentari che ha luogo a Lione (Francia).

Ottobre 2018: pubblicazione progetto fotografico “Spazio, apertura, libertà” su CLICHE’, Web magazine di fotografia e realtà visuale edito da Deaphoto, Firenze.

Gennaio-Febbraio 2019: mostra fotografica collettiva On the road, presso Kromart Gallery, Roma.

Marzo-Aprile 2019: contributo fotografico per la brochure di promozione e divulgazione del festival PAROLES D’HISTOIRES, Festival a Lione (Francia).

Aprile-Maggio 2019: mostra collettiva Letterature urbane 5.0.1, Padiglione Ex18 Vercelli, con il patrocinio della Fondazione AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e con il patrocinio della regione Piemonte e dalla Regione Val d’Aosta.

Ottobre 2019: partecipazione con lavoro fotografico “Der Zoo” alla mostra collettiva di fotografia T2 presso Quarenghicinquanta Photogallery di Bergamo, progetto di tutorial : Laura Manione e Ottavia Castellina.

Novembre 2019: pubblicazione di alcune immagini della serie “La botanica degli affetti” su Fotoit, rivista FIAF.

Novembre 2019: partecipazione con il lavoro Istanbul al festival di fotografia Letterature Urbane 5.0.1, con il patrocinio dell’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Febbraio 2020: Der Zoo, alla mostra collettiva di fotografia presso Spazio Prospettiva Arte, galleria in Boretto (RE);

Marzo 2020: un’opera fotografica della serie “Der zoo” viene selezionata da Balloon Project art per un progetto editoriale post quarantena.

Aprile 2020: selezione di un lavoro di fotografia Senza titolo, 2020 da Italy Photo Award, Premio Valorizzazione della cultura fotografica

Maggio 2020: selezione di un’opera del progetto I Demoni Meridiani per il festival di fotografia a Verona Grenze Arsenali Fotografici e pubblicazione sulla zine #M di Spaziofotocopia ad opera di Magazzini Fotografici, Napoli.

Luglio 2020: pubblicazione del lavoro fotografico Rinascite su Clic.hé web magazine.

Ottobre 2020: “Rinascite” progetto fotografico selezionato da Roma Fotografia eventi per l’installazione SHUTDOWN , a cura di Istituto Luce Cinecittà;

Ottobre 2020: Selezione di un’opera fotografica per la call BAD TASTE  a cura di Yogurt Magazine;

Novembre 2020: Der zoo, selezionato per la seconda edizione del Passepartout Photo Prize, International fine art photography contest, Roma.

Novembre 2020: due opere fotografiche entrano a far parte del progetto fotografico performance In the Light of_you dell’artista e fotografo Giorgio Barrera.

Marzo 2021: alcune opere fotografiche entrano a far parte della pubblicazione editoriale MIKROS a cura di Door Factory, Door Publishing by Massimo Mastrorillo e Pamela Piscicelli, Roma.

Attualmente collaboro alla redazione di articoli e interviste su fotografia e libri fotografici (editi postcart edizioni) teatro, mostre e altri eventi per il blog Modulazioni temporali

www.giusibonomo.it

www.modulazionitemporali.it

giusi.bonomo78@gmail.com