Visioni di Ipercorpo

Gli ipercorpi di Gianluca Camporesi si generano a partire da strutture narrative date ma producono spostamenti di significato, figli di una evidente urgenza espressiva dell’autore. Il suo sguardo trasforma la performance in pura immagine, unica e irripetibile, domicilio aperto ad un nuovo alfabeto gestuale. In un susseguirsi di visioni che squarciano il velo scenico, Camporesi ci propone un viaggio in una dimensione corpografica che attraversa la forma per farsi mistero, che ci precipita in un’alterità di figure intime, disarmate, protesiche, taciute, denudate. Come sculture dinamicamente staticizzate da una tirannica contrazione del tempo questi corpi, come ipertesti, rinnovano la loro potenza dentro un’inquadratura che li mette in dialogo con lo spazio, con le cromie, con loro stessi, fino a tracciare nuove traiettorie di senso.

Arianna Novaga

Tutte le fotografie sono state realizzate durante Ipercorpo. Festival internazionale delle arti dal vivo che da diversi anni accoglie nel forlivese un ricco e variegato entroterra culturale che spazia dalla performance alla musica alle arti visive.

Gianluca Camporesi, detto Napthalina, classe 1972, vive lavora a Forlì. Video editor e fotografo. Ha trascorso 13 anni nel mondo della musica come fonico, lavorando, tra gli altri, per Jovanotti, Luciano Pavarotti, la Walt Disney e per le cerimonie olimpiche di Torino 2006. Da sempre appassionato di arti visive, negli ultimi 10 anni ha diviso la sua attività tra video e fotografia, il suo percorso vanta collaborazioni importanti con aziende e artisti dello spettacolo.   Si occupa della produzione multimediale della Casa Museo di Luciano Pavarotti, ma collabora anche con il festival di arti performative Ipercorpo, da cui è tratta la serie presentata in questa edizione di Grenze.

www.naphtalina.com

ENG VERSION

Visions of Hyperbody

Gianluca Camporesi's hyperbodies are generated from given narrative structures but produce shifts in meaning, sign of an evident expressive urgency of the author. His gaze transforms the performance into a pure image, unique and unrepeatable, a home open to a new gestural alphabet. In a succession of visions that pierce the stage veil, Camporesi shares with us a journey into a corpographic dimension that crosses form to become mystery, which precipitates us into an alterity of intimate, unarmed, prosthetic, silent, bared figures. Like sculptures dynamically staticized by a tyrannical contraction of time, these bodies, like hypertexts, renew their power within a frame that puts them in dialogue with the space, with the colors, with themselves, up to tracing new interesting trajectories.

Arianna Novaga


All the photographs were taken during Hyperbody, international festival of live arts which for several years has welcomed a rich and diverse cultural hinterland in the Forlì area, ranging from performance, to music, to visual arts.


Gianluca Camporesi, nicknamed Napthalina, is a video editor and photographer born in 1972,  who lives and works in Forlì. He spent 13 years in the world of music as a sound engineer, working, among others, for Jovanotti, Luciano Pavarotti, Walt Disney and for the Turin 2006 Olympic ceremonies. Always fond of visual arts, in the last 10 years he has divided his activity between video and photography. His path boasts important collaborations with companies and performing artists. He is curator of the multimedia production of Luciano Pavarotti's Casa Museo, furthermore he also collaborates with the festival of performing arts "Ipercorpo", which inspired the series presented in this edition of Grenze.