TUMBARINO

Some species of migratory birds that travel at night use the stars to navigate, and from the island of Asinara, the stars are perfectly visible. Small islands like this are essential stops along the migratory routes over the Mediterranean Sea. To study this phenomenon, every year in spring and autumn, a group of ornithologists settles at Tumbarino, home of the Asinara National Park Wildlife Observatory, to carry out ringing campaigns. In 27 years, nearly 100,000 specimens from over 242 different species have been marked and released. For a month and a half, day after day, from the first light of dawn until after nightfall, the ornithologists check the nets set up around the Observatory every hour. The birds are caught, ringed, measured, weighed, and then released. The actions and the paths repeat, like a ritual. As evening falls, tourists and visitors leave the park on the last ferry, and only a few humans remain on the island. Night is the time when the sense of disorientation and unreality becomes most evident. It is also when the local wildlife reclaims the space.

This long-term project aims to tell the story of a place, its temporary inhabitants, and its surreal atmosphere, while simultaneously reflecting on the broader relationship between humans, other animals, and natural spaces. Interspersed with more documentary-style images are a series of more experimental ones, a kind of animal topography, fragmented and broken up, inspired by my research into old texts on ornithology and natural sciences.

The project also includes a video, which creates a visual and auditory ecosystem of the island. Beyond the scientific definition, an ecosystem is, from my perspective, a complex web of visible and invisible presences, a dynamic coexistence of animal species, plants, soil, water, and climatic conditions. Every element influences the others in a balance that is both necessary and fragile.

Birds, for their part, are an important indicator of the health of an ecosystem. But studying birds today ultimately means observing the tangible traces of the ongoing changes and the inevitable decline of entire species. Data collected in recent decades highlights a dramatic decline in bird populations globally, with the causes closely linked to human activity. In this context, the meticulous and constant work of ornithologists takes on a crucial role. Only through careful observation and long-term data collection is it possible to better understand the extent of these changes and adopt appropriate conservation measures and strategies.

For me, this work also takes on a symbolic value, that of visually reintroducing the figure of the human being into the ecosystem of the island—not as an external or dominant entity, but as an integral part of a complex and constantly changing system.

The project was made possible thanks to the availability and collaboration of the Wildlife Observatory of Asinara National Park.

1. The island was a penal colony and maximum-security prison for 113 years, remaining almost inaccessible. Only in 1997 did Asinara become a national park and a marine protected area.

2. Scientific ringing is a technique that involves placing a metal ring on the tarsus of captured birds. Each ring has a unique alphanumeric code that is recorded in an international database. If the bird is recaptured in the future, the code allows for monitoring its movements and health status. This technique is essential for the study of migrations.

Emanuela Cherchi lives and works between Sardinia and southern France. After studying photography at the Istituto Italiano di Fotografia in Milan, she pursued further academic studies in France, earning a degree and a master's in contemporary art history. For several years, she worked for various French photography festivals and the Residence 1+2 artistic residency program in Toulouse. In parallel, she continues to develop her personal projects. Since 2023, after completing a master's degree in documentary creation and an internship at Televisión Serrana in Cuba, she has incorporated video into her photographic practice. She is currently working on her first documentary, exploring the surreal atmosphere of an uninhabited island where ornithologists study migratory birds.

Winner of the Musa National Prize for Photographers 2024, Research section.

www.ema-cherchi.com


TUMBARINO

Alcune specie di uccelli migratori che viaggiano di notte usano le stelle per orientarsi, e dall'isola dell'Asinara le stelle sono perfettamente visibili.

Le piccole isole come questa sono tappe indispensabili durante i tragitti migratori che sorvolano il Mar Mediterraneo. Per studiare questo fenomeno, ogni anno, in primavera e in autunno, un gruppo di ornitologi si stabilisce a Tumbarino, sede dell’Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara per realizzare delle campagne di inanellamento. In 27 anni sono stati 1 2 marcati e rilasciati quasi 100.000 esemplari, appartenenti a oltre 242 specie diverse.

Per un mese e mezzo, giorno dopo giorno, dalle prime luci dell’alba fino a dopo il calar della notte, gli ornitologi verificano ogni ora le reti poste intorno all’Osservatorio. Gli uccelli sono catturati, inanellati, misurati, pesati e infine liberati. I gesti ed i percorsi si ripetono, come in un rituale. Con il calar della sera i turisti ed i visitatori lasciano il parco con l’ultimo traghetto, pochi esseri umani restano sull’isola. La notte è il momento in cui la sensazione di spaesamento e d’irrealtà diventa più evidente. È anche il momento in cui la fauna locale riprende possessione degli spazi.

Questo progetto a lungo termine si propone di raccontare un luogo, i suoi abitanti temporanei e la sua atmosfera surreale, e sviluppa in parallelo una riflessione più ampia sulla relazione che l’umano intrattiene con gli altri animali e con gli spazi naturali. Alle immagini più documentarie si alternano una serie di immagini più sperimentali, una sorta di topografia animale, spezzettata e frammentata, ispirata dalle mie ricerche su vecchi testi di ornitologia e scienze naturali.

Il progetto include anche un video in cui si crea una sorta di ecosistema visivo e sonoro dell’isola. Al di là della definizione scientifica, un ecosistema è, dal mio punto di vista, un intreccio complesso di presenze visibili e invisibili, una coesistenza dinamica di specie animali, piante, suolo, acqua, condizioni climatiche. Ogni elemento influisce sugli altri, in un equilibrio tanto necessario quanto fragile.

Gli uccelli, dal canto loro, sono un indicatore importante dello stato di salute di un ecosistema. Ma studiare gli uccelli oggi significa, in ultima analisi, osservare le tracce tangibili dei cambiamenti in atto e del declino inesorabile di intere specie. I dati raccolti negli ultimi decenni evidenziano un calo drastico delle popolazioni di uccelli a livello globale, le cause sono strettamente legate all’attività umana. In questo contesto, il lavoro meticoloso e costante degli ornitologi assume un ruolo cruciale. Solo attraverso un’osservazione attenta e la raccolta di dati sul lungo periodo è possibile comprendere meglio l’entità di questi cambiamenti e adottare delle misure di prevenzione e strategie di conservazione adeguate.

Per me questo lavoro assume quindi anche un valore simbolico, quello di reintrodurre visivamente la figura dell'essere umano nell'ecosistema dell'isola, non come entità esterna o dominante, ma come parte integrante di un sistema complesso e in costante trasformazione.

Il progetto è stato realizzato grazie alla disponibilità e alla collaborazione con l’Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara.

1. L’isola per 113 anni è stata una colonia penale e un carcere di massima sicurezza, rimanendo quindi quasi inaccessibile. Solamente nel 1997, l'Asinara è diventata un parco nazionale e area marina protetta.

2. L’inanellamento scientifico è una tecnica che prevede l'applicazione di un anello metallico sul tarso degli uccelli catturati. Ogni anello ha un codice alfanumerico unico che viene registrato in un database internazionale. Se l'uccello viene ricatturato in futuro, il codice consente di monitorarne gli spostamenti e lo stato di salute. Questa tecnica è fondamentale per lo studio delle migrazioni.

Emanuela Cherchi vive e lavora tra la Sardegna e il sud della Francia. Dopo aver studiato fotografia all’Istituto Italiano di Fotografia a Milano, approfondisce i suoi studi universitari in Francia con una laurea ed un master in storia dell’arte contemporanea. Per diversi anni lavora per alcuni festival fotografici francesi e per il programma di residenze artistiche Residence 1+2 à Toulouse. In parallelo, continua a sviluppare i suoi progetti personali. Dal 2023, dopo un master universitario in creazione documentaria e uno stage presso Télevision Serrana a Cuba, integra il video alla sua pratica fotografica. Attualmente lavora al suo primo documentario che esplora l’atmosfera surreale di un’isola inabitata dove degli ornitologi studiano gli uccelli migratori.

Vincitrice del Premio Nazionale Musa per fotografe 2024, settore Ricerca.

www.ema-cherchi.com