Mère

Mère è una camera oscura, un buio feroce di emersioni ed immersioni.

Un utero fecondo per una vista della vertigine, non dello sguardo, non della distanza.

Una camera delle emozioni collezionate, senza centro, immagini scompigliate in un grappolo, un rizoma aggrappato ora al tempo del lasciare, ora al tempo del trattenere.

Oggetti e fantasmi accedono l. dove l'immagine sceglie se rompere il cordone ombelicale con la realtà e la sua rappresentazione. Lungo una ondivaga linea del tempo si danno appuntamento rimandi e analogie.

L'apparizione di un volto o di una sineddoche, arrivano sulla soglia del visibile per retrocedere nel nero che disfa la materia stessa dell'immagine.

Segna il gorgo una traccia: liste di un ordine apollineo nella Chōra. Liste di oggetti, Every Brilliant Thing, forse. Le cose per cui vale la pena vivere, direbbe Duncan Macmillan. Segmenti senza inizio e senza fine, litanie di una salvezza che mette in serie fatti e cose alla Hanne Darboven. Uno dopo l'altro per camminare sospesi lungo un nastro di Möbius.

Simone Azzoni 

Elodie Cavallaro è un’autrice franco/italiana, ha svolto un master di fotografa d’architettura e storia e linguaggio della fotografa con Luca Capuano per poi approfondire il linguaggio della fotografa di moda con Toni Thorimbert. Si definisce una profonda osservatrice del mondo circostante, ove il processo di analisi quasi più importante del punto di destinazione. Architettura e moda sono i principali campi toccati, ogni opera . il risultato di un’incessante ricerca e curiosità di linee, corpi e purezza. Lo studio dei corpi, al centro dell’analisi, riflette i valori della femminilità. nascosti dentro ogni cosa.

www. elodiecavallaro.it

ig: elodiecavallaro

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ENG

Mère 

Mère is a camera obscura, a fierce darkness of emersion and immersion. 

A fertile womb for a view of vertigo, not of the gaze, not of distance. 

A chamber of collected, centreless emotions, images disjointed in a cluster, a rhizome clinging now to the time of leaving, now to the time of holding. 

Objects and ghosts access where the image chooses whether to break the umbilical cord with reality and its representation. Along a fluctuating timeline, references and analogies set their encounters. 

The apparition of a face or a synecdoche, arrive on the threshold of the visible to then recede into the blackness that undoes the very matter of the picture. 

A trace marks the whirlpool: lists of an Apollonian order in Chōra. Lists of objects, Every Brilliant Thing, perhaps. Things worth living for, as Duncan Macmillan would say. Segments with no beginning and no end, litanies of a salvation that strings together facts and things à la Hanne Darboven. One after the other to walk suspended along a Möbius strip. 

Simone Azzoni 

Elodie Cavallaro is a French/Italian author. She undertook a master's degree in architectural photography and the history and language of photography with Luca Capuano and then delved into the language of fashion photography with Toni Thorimbert. She describes herself as a profound observer of the world around her, where the process of analysis is almost more important than the point of destination. Architecture and fashion are the main fields she explores, each work being the result of an incessant research and curiosity about lines, bodies and purity. The study of bodies, at the centre of the analysis, reflects the values of femininity hidden within everything.