Il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri possiede un archivio costituito da circa 1400 immagini. Si tratta per lo più di stampe fotografiche su supporti vari donate dai fotografi che hanno esposto presso il Centro dal 1996 al 2005 circa e dal lascito di Lanfranco Colombo di una parte della sua immensa collezione. Il centro è chiuso dal 2015 causa inderogabili lavori di ristrutturazione e adeguamento ed è quindi parsa una bella occasione partecipare con una scelta di opere dell'archivio al festival Grenze.

Il titolo dell'edizione di quest'anno inoltre, con quel suo invito a immaginare (als ob, come se) ha dato la possibilità di scegliere delle fotografie che passano dagli Stati Uniti degli  anni ‘60 di Toscani alla Sicilia coeva ma profondamente arcaica di Scianna, da Fellini sul set di Tazio Secchiaroli  al ritratto da rivista patinata di Jamie Curtis vista da Greg Gorman, dai paesaggi onirici di Jerry Uelsmann a quelli meditativi di Kenna e a quelli densi di colore di Fontana. 

Circa 20 fotografie in un gioco di rimandi e di citazioni parallele che l'archivio con la sua eterogeneità e apparente incongruenza, ha permesso di esplorare e inventare. Un modo infine per offrire un breve sguardo su una collezione che appartiene alla città di Verona. 

www.scaviscaligeri.comune.verona.it

ENG VERSION

The International Center of Photography "Scavi Scaligeri" has an archive consisting of around 1400 images. These are various photographic prints donated by photographers who exhibited at the Center from 1996 to about 2005 and by the legacy of Lanfranco Colombo from a part of his immense collection. The center has been closed since 2015 due to mandatory renovation and adaptation works and it therefore seemed a good opportunity to participate with a selection of works from the archive at the "Grenze festival".

The title of this year's edition also, with its invitation to imagine (als ob, as if) gave the opportunity to choose photos going from the United States of the 1960s by Toscani to the  contemporary but deeply archaic Sicily of Scianna, from Fellini on the set of Tazio Secchiaroli to the portrait from the glossy magazine of Jamie Curtis seen by Greg Gorman, from the dreamlike landscapes of Jerry Uelsmann to the meditative ones of Kenna and those dense in color of Fontana.

About 20 photographs in a game of references and parallel quotes that the archive with its heterogeneity and apparent inconsistency has allowed to explore and invent. Finally, a way to offer a brief look at a collection that belongs to the city of Verona.