VIA LACTEA
As often happens, it all began with a genetic mutation. Around 7,500 years ago, adults in Central Europe developed the ability to retain the enzyme that allows milk to be metabolized even after childhood. Modern dairy farming began with the first agricultural settlements, where nature gradually became culture, and eventually, what we call "civilization." No longer entirely dependent on crops and food reserves, livestock farmers managed to survive in harsh mountainous regions, where biting cold and infertile land alternated with long periods of snow. These regions and their inhabitants are the subject of Via Lactea, a project by photographer Alfio Tommasini. Especially during the long winter months, when humans and animals live in close symbiosis under the same roof, Tommasini visited mostly small-scale farmers and cattle breeders in the Alps and Prealps, as well as large milk laboratories and insemination centers in Switzerland.
Via Lactea features landscapes spanning five winters, along with detailed, intimate, and painterly portraits of farmers and farm animals. Tommasini undertakes a visual study of the relationship between humans, animals, and topography within the context of a rapidly evolving and increasingly mechanized agricultural and dairy industry. Because behind the scenes of our modern urban lives lies a vast infrastructure of people and things that cities need to survive, including highly organized and digitized agro-industries. These non-urban places are once again undergoing radical change — for better or worse. Via Lactea offers a glimpse into this peripheral microcosm, engaged in technological transformation. Tommasini’s photographs are far from folkloristic or romanticized: the details in the clothing, the work tools, and the machinery portrayed speak of subtle yet revealing and inevitable co-evolutionary upheavals.
Alfio Tommasini
The relationship we weave with the land we live in is at the heart of Alfio Tommasini’s photographic research. Born and raised in a small village in the Vallemaggia region of Switzerland, he lived abroad for several years — in the UK, Central America, and Spain — before returning to the place of his roots, drawn by a deep connection to the Alpine mountains. Tommasini is the curator and artistic director of the Verzasca Foto Festival, which he co-founded in 2013. As a curator, he has collaborated with various cultural institutions, especially in Latin America, and is currently a guest curator at the RAK Arts Festival (UAE). His personal projects have been exhibited internationally, earning several accolades, including first prize at the Encontros da Imagem international festival, first prize at the Phodar Biennial, and a bronze medal at the Sony World Photography Awards. His images have been published in magazines and newspapers including The Guardian, British Journal of Photography, Le Temps Magazine, The North Face Mountain, Jiazazhi Press (China), and Burn Mag. His book, Via Lactea (a journey into mountain agriculture), was published by Edition Patrick Frey.
www.alfiotommasini.com
VIA LACTEA
Tutto è cominciato, come spesso accade, con una mutazione genetica. Circa 7.500 anni fa, gli adulti dell’Europa centrale svilupparono la capacità di conservare l’enzima che permette di metabolizzare il latte anche dopo l’infanzia. L'agricoltura lattiera in senso moderno ha avuto inizio con i primi insediamenti agricoli, dove la natura è diventata gradualmente cultura e, alla fine, quella che chiamiamo "civiltà".
Non più completamente dipendenti dai raccolti e dalle riserve alimentari, gli allevatori di bestiame riuscirono a sopravvivere nelle rigide regioni montane, dove il freddo pungente e le terre poco fertili si alternavano a lunghi periodi di neve.
Queste regioni e i loro abitanti sono il soggetto di Via Lactea del fotografo Alfio Tommasini. Soprattutto durante i lunghi mesi invernali, quando uomo e animali vivono in stretta simbiosi sotto lo stesso tetto, Tommasini ha visitato per lo più piccoli agricoltori e allevatori di bovini nelle Alpi e nelle Prealpi, nonché i grandi laboratori di latte e di inseminazione in Svizzera.
Via Lactea presenta paesaggi che si estendono attraverso cinque inverni, oltre a dettagliati e al tempo stesso intimi e pittorici, ritratti di contadini e animali da fattoria. Tommasini intraprende uno studio visivo del rapporto tra uomo, animali e topografia nel contesto di un'agricoltura e di un'industria casearia in rapida evoluzione e sempre più meccanizzata. Perché dietro le quinte della nostra vita urbana moderna si nasconde una vasta infrastruttura di persone e cose di cui una città ha bisogno per sopravvivere, tra cui agroindustrie altamente organizzate e digitalizzate.
Questi luoghi non urbani stanno ora, ancora una volta, subendo un cambiamento radicale, nel bene e nel male. Via Lactea offre uno scorcio di questo microcosmo periferico, coinvolto nelle trasformazioni tecnologiche. Le fotografie di Tommasini sono tutt'altro che folcloristiche o “romanticizzanti”, perché i dettagli negli abiti, degli strumenti di lavoro e dei macchinari ritratti ci parlano di sottili ma rivelatori e ineluttabili stravolgimenti co-evolutivi.
Alfio Tommasini
La relazione che intrecciamo con il territorio in cui viviamo è al centro della ricerca del fotografo Alfio Tommasini. Nato e cresciuto in un piccolo villaggio della Vallemaggia in Svizzera, ha vissuto diversi anni all'estero, tra Gran Bretagna, America Centrale e Spagna, per poi fare ritorno nei luoghi delle sue radici, richiamato dal legame profondo con le montagne alpine.
Tommasini è curatore e direttore artistico di Verzasca Foto Festival, che ha co-fondato nel 2013. Come curatore, ha collaborato con diverse realtà culturali, soprattutto in America Latina, ed è attualmente curatore ospite del RAK Arts Festival (EAU).
Ha esposto i suoi progetti personali a livello internazionale, ricevendo riconoscimenti, tra cui il primo premio al festival internazionale Encontros da Imagem, il primo premio alla Phodar Biennal e la medaglia di bronzo ai Sony World Photography Awards.
Le sue immagini sono state pubblicate su riviste e giornali, tra cui The Guardian, British Journal of Photography, Le Temps Magazine, The North Face Mountain, Jiazazhi Press (Cina) e Burn Mag.
Il suo libro, Via Lactea (un viaggio nell'agricoltura di montagna), è stato pubblicato da Edition Patrick Frey.
www.alfiotommasini.com