GRENZE - ARSENALI FOTOGRAFICI

Per continuare a parlare di arte nella contemporaneità dovremmo prima o poi ridefinire i confini, almeno quelli che decidiamo di varcare, attraversare. Il confine è una urgenza che nel ritratto delimita il visibile e l'immaginato, linea d'ombra che traccia il limen tra conoscenza e oscurità. È frontiera di un'utopia da raggiungere in fuga dalla storia, dal clima, dal paesaggio. È taglio e non contaminazione, è cesura che delimita e si fa camminamento.

La fotografia dice e racconta con il reportage, il ritratto, lo still life, proponendo allo spettatore un equilibrio, una traiettoria sbieca e obliqua tra il punto di vista e l'oggetto rappresentato, lì dove il confine è proposta.


Geografico e identitario, metaforico ma anche formale, stilistico per contrassegnare le avanguardie fotografiche. Il confine e il suo superamento sarà declinato da maestri e giovani talenti, fotografi affermati e nuove promesse nelle sezioni del Festival

Erranza: andare alla deriva, abbandonando la rotta di una mappa certa, abbandonare la prassi, liberare lo sguardo dal tracciato, accettare l'altrove come rimando.

Attraversamento: esplorazione e perdita della meta e dell'origine, riconfigurare da un punto di vista esistenziale, soggettivo.

Margine: al confine della percezione, al confine tra pubblico e privato, passato e presente. Dall'immagine canonica, stereotipica alla disgregazione.

Estraneità: indefinibile metamorfosi di un corpo nell'altro, di un luogo in uno spazio.