@maybevenice_project

Augè, Calvino, Debord, Basilico, Pistoletto, La Pietra, Sophie Calle e Gea Casolaro, sono solo alcuni tra gli autori, architetti fotografi e artisti che hanno posto importanti riflessioni in merito al concetto di luogo e agli emergenti nonluoghi; in quale delle due categorie possiamo collocare la città? A partire dall’ultimo secolo, l’arte lavora sempre di più nella e per la realtà urbana, spesso evidenziando l’importanza della soggettività nella fruizione di questa e la conseguente impossibilità di una sua resa oggettiva. Parlando della traduzione della città in immagine, non si può non considerarne la sua attuale dimensione online, comprensiva di diversi aspetti, quali la condivisione, la diffusione, la riduttività e la soggettività.

Ecco che @maybevenice_project propone una destabilizzante g(io)grafia della città di Venezia, sfruttando un mezzo come Instagram: una geografia data dalla somma di inquadrature fotografiche geolocalizzate arbitrariamente secondo le percezioni e il vissuto di Letizia o., in cui gli utenti del social, più o meno consapevolmente, si troveranno a muoversi. Questa operazione artistica diventa pretesto per suggerire una presa di coscienza collettiva rispetto alla superficialità con cui guardiamo l’urbano attorno a noi.

Questo manuale, così come la messa in mostra di @maybevenice_project e i workshop collegati, non vogliono limitarsi a presentare il progetto, ma cercano soprattutto di mantenerlo aperto e offrirlo a quanti più fruitori della città possibili. La riflessione sull’operato è infatti accompagnata dalla proposta di semplici consigli ed esercizi che, adoperando il mezzo fotografico e Instagram, vogliono educare lo sguardo rendendolo più aperto, attento e curioso rispetto alla città.

Letizia Ortolani

É nata e cresciuta a Verona, in una grande famiglia e immersa tra tele e pennelli della madre. Dopo il liceo, si è spostata a Milano conseguendo la laurea triennale in Comunicazione e Psicologia; lì, il percorso di studi e gli stimoli offerti dalla grande città, l’hanno avvicinata sempre di più all’aspetto visivo della comunicazione e, insieme alla passione per la grafica, coltiva anche quella per l’arte contemporanea. A gennaio 2019 si laurea alla magistrale in Creatività e design della comunicazione preso lo IUSVE di Mestre, portando come tesi il lavoro qui presentato; un progetto che combina il mondo della comunicazione social a una riflessione artistica.