Distorted world

Era il 2016 e scopro di essere ipermetrope. Il dottore che mi ha fatto la visita mi dice molto tranquillamente che da quel momento avrei dovuto indossare gli occhiali. I primi che ho indossato avevano la montatura rivestita in pelle rossa, erano bellissimi! Dopo un po’ me ne sono fatto anche un paio con le lenti con un trattamento speciale, da utilizzare solo per il computer. Con il passare del tempo mi sono reso conto che indossare gli occhiali mi faceva vedere il mondo come attraverso un filtro: la montatura crea una cornice che copre una parte della vista, il peso si fa sentire sul setto nasale, le lenti mettono a fuoco al posto tuo. Per non parlare del fatto che dovrei pulirli tutte le mattine, altrimenti gli aloni che si creano ti fanno vedere una parte sfocata e ti sollecitano di più l’occhio per mettere a fuoco. Tutto questo mi ha fatto pensare che gli occhiali hanno alterato la mia percezione della realtà, facendomi vedere un mondo distorto. 

Ioan Pilat è un fotografo freelance e art director. Vive e lavora tra Padova e Milano, ma la sua vera natura è quella di un giramondo. Il suo lavoro è influenzato dalla musica e la principale fonte di ispirazione sono le persone stesse, che incontra e fotografa. Specializzato in fotografia di ritratto, principalmente di moda e bellezza, nel corso degli anni ha sviluppato alcuni progetti personali che gli consentono di continuare a indagare sul mondo e provare a soddisfare la sua curiosità nei suoi confronti. Il suo lavoro, pieno di passione, riflette il suo amore per la fotografia e la ricerca di un tipo minimalista di immagine visiva, in forme, sfumature, materiali e oggetti. Da qualche anno ha iniziato a sperimentare nel mondo della street-art. Insegna fotografia di ritratto al Istituto Design Palladio di Verona.

www.ioanpilat.com

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Distorted world

It was 2016 and I discover that I am hypermetropic. The doctor who paid me a visit tells me very quietly that from that moment on I should have worn glasses. The first ones I wore had the frame covered in red leather, they were beautiful! After a while I also made a couple of them with lenses with a special treatment, to be used only for the computer. Over time I realized that wearing glasses made me see the world as if through a filter: the frame creates a frame that covers part of the view, the weight is felt on the nasal septum, the lenses focus on the your place. Not to mention the fact that I should clean them every morning, otherwise the halos that are created make you see a blurry part and solicit your eye more to focus.

Ioan Pilat is a freelance photographer and art director. He lives and works between Padua and Milan, but his true nature is that of a globetrotter. His work is influenced by music and the main source of inspiration are people themselves, whom he meets and photographs. Specialized in portrait photography, mainly in fashion and beauty, over the years he has developed some personal projects that allow him to continue to investigate the world and try to satisfy his curiosity towards him. His work, full of passion, reflects his love for photography and the search for a minimalist type of visual image, in shapes, shades, materials and objects. A few years ago he started experimenting in the world of street-art. He teaches portrait photography at the Palladio Design Institute in Verona.